Il terzo gruppo bancario d'Italia,
diventato tale grazie all'acquisto di Banca Antonveneta, vale in
borsa poco più di due miliardi di euro, ma riceve dallo stato, cioè
da noi, un prestito capace di comprarlo due volte!
Come si può spiegare quest'azione
economicamente folle?
Le banche si salvano, sempre, almeno da
noi, negli Stati Uniti non è così, e la loro economia, pur non
navigando in acque tranquille è sicuramente più solida della
nostra.
Certo lasciar fallire una banca non è
cosa semplice ne auspicabile, ma chi bisogna garantire?
Con i Monti-Bond noi non stiamo
tutelando i risparmiatori, quelli li avremmo tutelati impedendo ai
faccendieri del PD di gestire la banca più vecchia del paese come un
bancomat di partito, purtroppo con i nostri soldi stiamo
semplicemente garantendo i megastipendi degli amministratori nominati
da Bersani!
Il Partito “Democratico” ha gestito
il Monte per decenni, lo ha portato alla bancarotta, e ora vorrebbero
gestire l'Italia?
Bersani e i suoi degni compari, messi a
dirigere la banca senese dal PD, attingevano al forziere della banca
come volevano, finanziando il partito, il penultimo presidente ha fatto
una donazione di 700.000 euro al PD locale!
Con quale diritto questo bancarottieri
si presentano alle elezioni?
Le elezioni sono il sale della
democrazia, ma costano, può davvero una parte politica che ha pesato
per quattro miliardi di euro sul paese presentarsi alle elezioni,
pesando ancora di più sullo striminzito bilancio nazionale, senza
aver prima restituito il maltolto?
Il Pierluigi nazionale ha voglia a dire
il partito fa il partito e le banche facciano le banche, per
finanziare l'uno ha distrutto l'altra, per far mangiare gli amichetti
ha disgregato il risparmio di migliaia di cittadini.
Non esiste il discorso fuori i partiti
dalle banche, ne fuori le banche dai partiti....caro Bersani “FUORI
I SOLDI!”
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