sabato 2 febbraio 2013

Elezioni e Banche, il PD e il Monte dei Paschi di Siena


Il terzo gruppo bancario d'Italia, diventato tale grazie all'acquisto di Banca Antonveneta, vale in borsa poco più di due miliardi di euro, ma riceve dallo stato, cioè da noi, un prestito capace di comprarlo due volte!
Come si può spiegare quest'azione economicamente folle?
Le banche si salvano, sempre, almeno da noi, negli Stati Uniti non è così, e la loro economia, pur non navigando in acque tranquille è sicuramente più solida della nostra.
Certo lasciar fallire una banca non è cosa semplice ne auspicabile, ma chi bisogna garantire?
Con i Monti-Bond noi non stiamo tutelando i risparmiatori, quelli li avremmo tutelati impedendo ai faccendieri del PD di gestire la banca più vecchia del paese come un bancomat di partito, purtroppo con i nostri soldi stiamo semplicemente garantendo i megastipendi degli amministratori nominati da Bersani!
Il Partito “Democratico” ha gestito il Monte per decenni, lo ha portato alla bancarotta, e ora vorrebbero gestire l'Italia?
Bersani e i suoi degni compari, messi a dirigere la banca senese dal PD, attingevano al forziere della banca come volevano, finanziando il partito, il penultimo  presidente ha fatto una donazione di 700.000 euro al PD locale!
Con quale diritto questo bancarottieri si presentano alle elezioni?
Le elezioni sono il sale della democrazia, ma costano, può davvero una parte politica che ha pesato per quattro miliardi di euro sul paese presentarsi alle elezioni, pesando ancora di più sullo striminzito bilancio nazionale, senza aver prima restituito il maltolto?
Il Pierluigi nazionale ha voglia a dire il partito fa il partito e le banche facciano le banche, per finanziare l'uno ha distrutto l'altra, per far mangiare gli amichetti ha disgregato il risparmio di migliaia di cittadini.
Non esiste il discorso fuori i partiti dalle banche, ne fuori le banche dai partiti....caro Bersani “FUORI I SOLDI!”

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