martedì 22 gennaio 2013

Tasse ed Elezioni


Tempo di elezioni, tempo di campagna elettorale.
In giro per il paese, ma in maggior misura nei salotti televisivi è tutto un gran parlare di riduzione fiscale.
Ovviamente i politicanti vecchi e nuovi si cimentano in ardite rivendicazioni ed ancor più arditi progetti per il futuro; purtroppo le tasse vogliono ridurle tutti, ne consegue che nessuno lo farà mai.
Diminuire la pressione fiscale è possibile solo attraverso una drastica riduzione degli sprechi, ma questa è impresentabile all'opinione pubblica e per far cassa, una volta eletti l'unica via è tassare.
Perché l'abbattimento degli sprechi è impresentabile ai cittadini?
Perché, non ostante siano tutti a favore di una riduzione fiscale nessuno si sente spreco!
Non sono sprechi le ventisettemila (27.000) guardie forestali siciliane, sono famiglie che devono mangiare ci dicono, non sono sprechi gli ospedali con un rapporto medici posti letto di 2 a 1, quando va bene, nessuno in Italia si sente uno spreco, allora come fare?
La soluzione è semplice, si voti ogni due mesi! Abbassi le tasse come ci hai promesso ieri? No!? Allora a casa! E si vota di nuovo!
Il costo di una campagna elettorale permanente è sicuramente compatibile con quello di una nazione che non riesce a tagliarsi gli sprechi da sola, e non speriamo che lo facciano i tedeschi o l'Europa al posto nostro, i nostri amici dell'unione hanno prima da fare i loro interessi, come l'acquisto di due sommergibili tedeschi ha dimostrato chiaramente, e l'unico movente che essi possono avere è quello di privarci delle poche realtà produttive ancora esistenti.
Questa nazione deve imparare a gestirsi, magari attraverso un federalismo responsabile, in cui ogni territorio possa amministrare gran parte del gettito ivi prodotto, e sia in grado di decidere come utilizzare quelle poche risorse che ha a disposizione.
L'alternativa è la prosecuzione di un centralismo malato, che tra malaffare e nepotismi non può far altro che continuare ad aumentare il debito, finché qualcuno ci salverà, magari i marziani con il loro PIL sempre in crescita!

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