Oggi che tutti gli analisti europei
considerano il sistema del rigore come recessivo e fallimentare,
analisi più approfondita andrebbe fatta sul perché ciò avvenga solo
ora e non agli inizi della crisi greca, la politica del rigore perde
appeal, e anche i suoi sostenitori più accaniti, leggi Monti,
cercano di annacquarla.
Risulta evidente che annacquare del
veleno, la pressione fiscale è il veleno delle economie libere, non
impedisce l'intossicazione, la allontana solamente nel tempo: è la
quantità che fa il veleno per citare il grande Paracelso.
La cura non può che essere di
tutt'altro segno.
Sarebbe assai semplice in un paese
civile ridurre di qualche punto la pressione fiscale, ma il belpaese
certo civile non è, fiscalmente parlando e non solo.
La pressione fiscale che, uno stato
centralista e accentratore, sprecone e corrotto fin nei suoi organi
capillari, impone ai suoi cittadini è non solo insopportabile, ma
oltremodo controproducente.
Il post precedente che trattava la
curva di Laffer lo spiegava chiaramente.
L'unica soluzione risulta perciò
essere uno spaventoso shock fiscale; come uscendo da una caldissima
sauna il miglior sistema per riattivarsi è lo shock termico, così
per uscire da una caldissima crisi recessiva ed impositiva, l'unico
metodo è lo shock fiscale.
Con shock si intendo non una variazione
di tendenza lineare, da ottenersi in 5 o 10 anni, ma un vero
scossone, che precipiti la pressione fiscale di almeno 15 punti.
Manovra da farsi repentinamente se si
vuole che abbia effetto, somministrare medicinali ai cadaveri è
inutile se non immorale!
Solo l'abbassarsi per legge delle
tasse, con tutto ciò che ne comporta, diminuzione dei servizi e
degli sprechi etc. può far riprendere l'economia italiana.
Qualsiasi alternativa è accanimento
terapeutico!
Nessun commento:
Posta un commento